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  Una persona nel bagno ' C'è una persona svenuta nel bagno o forse è morta!' Questa è la terribile frase che spezza il normale mormorio nel grande ufficio aziendale, tace il ticchettio delle tastiere; per un attimo regna il silenzio più totale, sguardi sbigottiti s'incrociano veloci, poi tutti abbandonano le scrivanie e circondano Loredana, la portatrice della notizia. 'Lory cosa dici, sei sicura?' 'Lory ma chi è, siamo tutti qui!' 'Lory morta o svenuta? Donna o uomo?' Dal piano superiore si affaccia il direttore, infastidito da tutto quel vocio. 'Che succede? Cos'è questa confusione?' 'C'è una persona svenuta o forse morta nel bagno' - risponde qualcuno. Il direttore scende i pochi gradini visibilmente scocciato blaterando frasi sul prestigio dell'azienda, le conseguenze sull'immagine, la polizia fra i piedi, i giornalisti al cancello. 'Bisogna rimediare immediatamente-afferma-ma poi, è morta

Parole e tempo

Il tempo cerca le parole, le corregge, le sposta, le cambia, le anagramma. Le parole inventano il tempo, lo incasellano, lo colorano, lo giudicano. Il tempo aggiusta le parole, le offusca, le copre e le scopre. Le parole misurano il tempo, lo allungano o lo accorciano, lo definiscono. Sfugge il tempo alle parole, corre lontano per  fermarsi a raccoglierle, parole come fiori o come perle o come sassi. Parole pronte a disegnare, a incanalare il tempo per nasconderlo senza ricordare dove, così da cercarlo incessantemente mai sazie. Tempo e parole, parole e tempo si inseguono in un infinito girotondo nello spazio vuoto di tempo e parole o forse pieno di parole e tempo, uno spazio dove non c'è mai posto o ce n'è troppo, un'altalena perenne di battiti accelerati, tempo e parole, parole e tempo, spazio parole tempo, pieno e vuoto vuoto e pieno.... Le parole si afferrano al tempo per non restare sole nell'abisso dello spazio ma il tempo è una bugia,  se le appiccica e sciv

Casa di mamma

Casa di mamma Eccomi qui - apro la porta piano - è tutto in ordine - luce e silenzio - Non c'è il tuo buffo disordine ninnoli soprammobili fiori sparsi a casaccio e le carte, i tuoi tarocchi o  l'immancabile tazzina del caffè, il tegamino unto. Nemmeno una briciola, un biscotto lasciato a metà un cioccolatino - una frittellina - Ci sono le tue ciabatte, quelle nuove lì, sotto la finestra - non ti sono servite però Nemmeno ti sarebbero piaciute - lo so - Luce e silenzio libri amati dimenticati pagine come foglie morte E' tutto in ordine - perfetto - ma non è più la tua casa. E il vuoto riempie il mio cuore.

Emily Dickinson

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Emily Dickinson  Ho riscoperto di recente, grazie ad una amica, la grande poetessa Emily Dickinson, vissuta nell'ottocento in America. Donna di rara sensibilità, timorosa del mondo al punto di aver vissuto quasi sempre nella protezione della sua camera, soprattutto da un certo punto in poi. Punto di osservazione del mondo era per lei la finestra della sua stanza,  eppure è come se avesse compiuto lunghi viaggi, esplorando terre sconosciute;  non solo, attraverso la sua anima ha rivelato un intero universo, come ad insegnare quanto intenso potrebbe essere il viaggio all'interno di noi stessi, quante scoperte potremmo fare osservando la nostra intimità, invece di percorrere tante strade lontane, alla ricerca di ciò, che tante volte è solo nascosto in qualche tasca o smarrito nei meandri delle emozioni sommerse. Di seguito alcune poesie, per riflettere un pò, volgendo lo sguardo all'interno... Non conosciamo mai la nostra altezza Non conosciamo mai la nostra al

Senza ....

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Senza Giorni senza tempo Tempo senza giorni Passioni triturate pensieri attorcigliati Quanto correre quanto affanno Solo sassi aguzzi e un senso che non c'è Smarrito in una nebbia densamente grigia Oh arrampicarsi su un albero odorare un fiore  La luna  compie i suoi cicli Senza sforzo alcuno C.